La legge 19 luglio 2019, n. 69 (noto come “Codice Rosso“) è una legge che tutela le donne ed i soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti e che ha apportato diverse modifiche sia al codice penale che al codice di procedura penale con l’obbiettivo di fornire una maggiore e più efficace tutela per le vittime di violenza domestica e di genere.
Che cos’è la violenza domestica?
Secondo la Convenzione di Istanbul «[..] si intendono per violenza domestica uno o più atti, gravi ovvero non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima».
Quali sono le principali novità in tema di Codice Rosso?
Poiché la legge è intervenuta su più fronti, quali il potenziamento di istituti introdotti dalla Direttiva 2012/29/UE in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato; inasprimento del trattamento sanzionatorio per reati già presenti nel codice penale; introduzione di nuove fattispecie delittuose; accelerazione del “tempo” volto all’instaurazione del procedimento penale per i reati di violenza.
Ad esempio, è stato introdotto l’obbligo per “il pubblico ministero” di assumere “informazioni dalla persona offesa e da chi ha presentato denuncia, querela o istanza, entro il termine di tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, salvo che sussistano imprescindibili esigenze di tutela di minori di anni diciotto o della riservatezza delle indagini, anche nell’interesse della persona offesa” e per la polizia giudiziaria di “procede senza ritardo al compimento degli atti delegati dal pubblico ministero“.
Che cos’è il Codice Rosso?
Da qui, il nome “Codice Rosso” proprio per richiamare la priorità dei casi più gravi giunti in Pronto Soccorso e che ora viene applicata anche alla giustizia penale per salvaguardare e tutelare l’incolumità di soggetti deboli e che possono trovarsi, per qualunque motivo, in condizione di soggezione psicologica.
Quali tutele posso ricevere dal Codice Rosso?
Con l’obiettivo di prevenire nel lungo termine i reati di violenza domestica e di genere, il Legislatore è intervenuto anche sul fronte della sospensione condizionale della pena: quest’ultima è subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati» e i cui oneri ricadono sul condannato.
Proprio per dare effettiva tutela alla persona offesa E’ stato introdotto «Art. 387-bis (Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa). – Chiunque, essendovi legalmente sottoposto, violi gli obblighi o i divieti derivanti dal provvedimento che applica le misure cautelari di cui agli articoli 282-bis e 282-ter
del codice di procedura penale o dall’ordine di cui all’articolo 384-bis del medesimo codice e’ punito con la reclusione da sei mesi a
tre anni».
Perché rivolgersi ad un avvocato in caso di Codice Rosso?
Perché le fattispecie da Codice Rosso hanno valenza penale .