Il riconoscimento implicito dei vizi dell’opera dell’appaltatore oltre a rendere superflua la denuncia del committente ex art. 1667, comma 2, c.c., comporta per l’appaltatore l’assunzione di una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa dall’obbligazione originaria, svincolata dai termini di decadenza e soggetta al termine prescrizionale ordinario (fattispecie relativa ad infiltrazioni di acqua in un appartamento di nuova costruzione. A detta degli acquirenti, la società costruttrice aveva implicitamente riconosciuto i vizi dell’immobile, per facta concludentia in quanto l’intervento di detta società, volto a risolvere i problemi di infiltrazione, poteva ritenersi come conseguenza di un riconoscimento implicito dei vizi stessi). Così Cassazione civile, sez. III, 20 aprile 2012, n. 6263.

I ‘like’ ad un post discriminatorio su Facebook possono costituire prove sufficienti per considerare il reato di istigazione all’odio razziale.
Integra il reato di cui all’art. 604-bis, comma secondo, cod. pen., l’adesione a una comunità virtuale caratterizzata da vocazione ideologica neonazista, avente tra gli scopi la propaganda e l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici o religiosi e la condivisione, sulle bacheche delle sue piattaforme “social”, di messaggi di chiaro contenuto negazionista, antisemita e discriminatorio per ragioni di razza, attraverso l’inserimento di “like” e il rilancio di “post” e dei correlati commenti, per l’elevato pericolo di diffusione di tali contenuti ideologici tra un numero indeterminato di persone derivante dall’algoritmo di funzione dei “social network”, che aumenta il numero di interazioni tra gli utenti.