Assegno mantenimento e attitudine del coniuge a procurarsi un reddito da lavoro

Assegno mantenimento e attitudine del coniuge a procurarsi un reddito da lavoro

«Il rilievo decisivo, per l’attribuzione e la quantificazione dell’assegno, che l’eventuale prova delle condotte allegate circa il mancato reperimento, da parte del coniuge, di una entrata economica frutto della propria individuale attività lavorativa, deve avere sulla decisione in discorso, alla stregua del consolidato principio secondo cui deve trovare adeguata considerazione, nella decisione del giudice del […]

La validità degli accordi prematrimoniali in vista del divorzio.

La validità degli accordi prematrimoniali in vista del divorzio.

In linea con «un sistema normativo ormai orientato a riconoscere sempre più spazi di autonomia ai coniugi nel determinare i propri rapporti economici, anche successivi alla crisi coniugale», la Cassazione – chiamata a statuire sulla legittimità di una sentenza pronunciata dalla Corte di Appello delle Marche in Ancona che si era pronunciata in favore alla validità di detto patto prematrimoniale – con la decisione n. 23713/12 inquadra in un contratto atipico con condizione sospensiva lecita, espressione dell’autonomia negoziale dei coniugi diretta a realizzare interessi meritevoli di tutela, ai sensi dell’art. 1322, secondo comma, cod. civ., l’impegno negoziale assunto dai nubendi in caso di “fallimento” del matrimonio. Nella pronuncia in esame, la Corte, tuttavia, non esprime un giudizio di validità, nel nostro ordinamento, dei patti prematrimoniali in vista del divorzio, molto frequenti in altri Stati ed, in particolare in quelli di cultura anglosassone, ma inquadra l’accordo negoziale dei nubendi in un «vero e proprio contratto caratterizzato da prestazioni e controprestazioni tra loro proporzionali (…) libera espressione della loro autonomia negoziale, estraneo peraltro alla categoria degli accordi prematrimoniali (ovvero effettuati in sede di separazione consensuale) in vista del divorzio, che intendono regolare l’intero assetto economico tra i coniugi o un profilo rilevante (come la corresponsione di assegno), con possibili arricchimenti e impoverimenti». Il fallimento del matrimonio, pertanto,  non è  «causa genetica dell’accordo, ma è degradato a mero “evento condizionale”» ed è questa, in buona sostanza, la ragione fondamentale per la quale la Corte appone il crisma della legalità alla vicenda al suo esame. Read more about La validità degli accordi prematrimoniali in vista del divorzio.

Separazione e divorzi: la convenzione di negoziazione assistita.

Separazione e divorzi: la convenzione di negoziazione assistita.

La convenzione di negoziazione assistita da un avvocato è un “accordo mediante il quale le parti convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza di avvocati iscritti all’albo”. In particolare la convenzione di negoziazione assistita da un avvocato “può essere conclusa tra coniugi al fine di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio”. L’accordo raggiunto a seguito della convezione – che, con l’assistenza di un avvocato, può riguardare anche rapporti e trasferimenti patrimoniali (ad esempio, uso della casa coniugale, assegno di mantenimento, ovvero qualunque altra utilità economica tra i coniugi) – produce gli effetti dei provvedimenti giudiziali (sentenza e decreto di omologa) che definiscono i procedimenti di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio di scioglimento del matrimonio e di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.

Ottenuto il nulla osta dal Procuratore della Repubblica, è possibile infatti trascrivere in Comune la convenzione di separazione o divorzio senza la necessità di comparire avanti il Tribunale.

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Procedimento di separazione e divorzio: obbligo di audizione dei minori

Procedimento di separazione e divorzio: obbligo di audizione dei minori

«I minori che, ad avviso di questa Corte non possono considerarsi parti del procedimento (…) sono stati esattamente ritenuti portatori di interessi contrapposti o diversi da quelli dei genitori, in sede di affidamento o di disciplina del diritto di visita del genitore non affidatario e, per tale profilo, qualificati parti in senso sostanziale (così C. Cost. 30 gennaio 2002 n. 1). Costituisce quindi violazione del principio del contraddittorio e dei principi del giusto processo il mancato ascolto dei minori oggetto di causa, censurato in questa sede, nella quale emergono chiari gli interessi rilevanti dei minori che sono in gioco nella vertenza e avrebbero resa necessaria la loro audizione (…). Tale audizione era prevista dall’art. 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York del 1991 che ritiene sussistere, in caso di riconoscimento della capacità di discernimento del minore, il diritto di questo “di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa”, dandogli la possibilità “di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo riguarda” (…) Read more about Procedimento di separazione e divorzio: obbligo di audizione dei minori