La recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 23 gennaio 2025 segna un punto di svolta fondamentale nella giurisprudenza in materia di diritto di famiglia. La Corte ha stabilito che considerare il rifiuto di rapporti sessuali come motivo di addebito della separazione o del divorzio viola l’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che tutela il diritto al rispetto della vita privata.
Il caso H.W. c. Francia: i fatti
Il caso riguarda una donna francese che, dopo aver chiesto il divorzio dal marito nel 2012, si è vista addebitare la colpa esclusiva della fine del matrimonio dalla Corte d’Appello di Versailles. La motivazione? Aver “rifiutato continuamente, a partire dal 2004, di intrattenere relazioni intime con il marito”, nonostante la donna avesse giustificato tale rifiuto con problemi di salute.
La Corte d’Appello aveva ritenuto che tale comportamento costituisse “una violazione grave e ripetuta dei doveri e degli obblighi del matrimonio che rende intollerabile il mantenimento della vita comune”. La Corte di Cassazione francese aveva poi respinto il ricorso della donna.
La decisione della Corte EDU
La Corte Europea ha ritenuto che la riaffermazione del “dovere coniugale” e la pronuncia del divorzio per colpa esclusiva della ricorrente costituiscano un’interferenza ingiustificata con il suo diritto al rispetto della vita privata, la sua libertà sessuale e il suo diritto di disporre del proprio corpo.
Secondo la Corte, l’esistenza stessa di un “obbligo matrimoniale” che impone rapporti sessuali è contraria:
- alla libertà sessuale
- al diritto di disporre del proprio corpo
- al dovere positivo degli Stati di prevenire la violenza domestica e sessuale
La Corte ha sottolineato che “il consenso deve riflettere la libera volontà di avere un determinato rapporto sessuale, nel momento in cui si verifica e tenendo conto delle sue circostanze”, e che il consenso al matrimonio non implica il consenso a futuri rapporti sessuali.
Rilevanza per il diritto italiano
Questa sentenza ha importanti implicazioni anche per il diritto italiano. Sebbene il nostro ordinamento non preveda esplicitamente un “dovere coniugale” nei termini della giurisprudenza francese, la questione del rifiuto dei rapporti sessuali come possibile causa di addebito della separazione è stata oggetto di diverse pronunce giurisprudenziali.
Nel nostro sistema, l’art. 143 del Codice Civile stabilisce che “dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione”. La giurisprudenza italiana ha talvolta interpretato questi obblighi includendo anche aspetti relativi alla sfera intima dei coniugi.
Alla luce della sentenza della Corte EDU, è ora chiaro che tale interpretazione deve essere rivista: il rifiuto di rapporti sessuali, in quanto espressione della libertà sessuale e del diritto di disporre del proprio corpo, non può costituire di per sé una violazione dei doveri matrimoniali tale da giustificare l’addebito della separazione.
Conseguenze pratiche per le separazioni e i divorzi
Per chi affronta una separazione o un divorzio, questa sentenza rappresenta un importante precedente. Non sarà più possibile fondare una richiesta di addebito sul solo rifiuto di rapporti sessuali da parte del coniuge.
Nei procedimenti di separazione e divorzio sarà necessario:
- Valutare con attenzione le reali cause della crisi coniugale
- Considerare che la libertà sessuale è un diritto fondamentale che non viene meno con il matrimonio
- Ricordare che il consenso ai rapporti intimi deve essere libero e attuale
Consulenza legale specializzata
Come avvocato specializzato in diritto di famiglia ad Ancona, offro consulenza e assistenza legale in tutti i procedimenti di separazione e divorzio, garantendo un approccio aggiornato alle più recenti evoluzioni giurisprudenziali nazionali ed europee.
La tutela dei diritti fondamentali, inclusa la libertà sessuale, è un aspetto centrale della mia pratica professionale. Se state affrontando una separazione o un divorzio e avete bisogno di assistenza legale, sono a vostra disposizione per una consulenza personalizzata che tenga conto di tutti gli aspetti della vostra situazione.
Per appuntamenti e informazioni, potete contattare il mio studio legale ad Ancona.
Questo articolo ha scopo informativo e non costituisce consulenza legale. Per un parere professionale sul vostro caso specifico, vi invito a contattare il mio studio.