e come funziona il
Fondo Garanzia INPS TFR e ultime tre retribuzioni
L’art. 2 della legge 29 maggio 1982, n. 297 che regola la
“Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica” ha istituito “presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale il “Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto” con lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza del medesimo (per fallimento, liquidazione giudiziale, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria, concordato semplificato) nel pagamento del trattamento di fine rapporto (TFR), di cui all’articolo 2120 del codice civile, spettante ai lavoratori o loro aventi diritto. Trascorsi quindici giorni dal deposito dello stato passivo, reso esecutivo ai sensi dell’articolo 97 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, ovvero dopo la pubblicazione della sentenza di cui all’articolo 99 dello stesso decreto, per il caso siano state proposte opposizioni o impugnazioni riguardanti il suo credito, ovvero dalla pubblicazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo, il lavoratore o i suoi aventi diritto possono ottenere a domanda il pagamento, a carico del fondo, del trattamento di fine rapporto di lavoro e dei relativi crediti accessori, previa detrazione delle somme eventualmente corrisposte”. Come è noto, lo stesso meccanismo instaurato con l’art. 2 della legge 29 maggio 1982, n. 297 con riferimento al Tfr, è stato esteso, col d.lgs. 7 gennaio 1992 n. 80 ai crediti di lavoro, diversi da quelli spettanti a titolo di TFR (e dunque, anche alle retribuzioni), “inerenti gli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro rientranti nei dodici mesi che precedono”: a)-la data del provvedimento che determina l’apertura del fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria.
Cosa copre il fondo di garanzia TFR?
Chi può presentare la domanda al Fondo di Garanzia TFR?
Possono chiedere l’intervento del Fondo di garanzia tutti i lavoratori dipendenti da datori di lavoro tenuti al versamento del contributo che abbiano cessato un rapporto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti, i dirigenti di aziende industriali e, dal 1° luglio 2022, anche i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti. Possono presentare domanda anche gli eredi, gli aventi diritto ai sensi dell’articolo 2122 codice civile: coniuge, figli e, se viventi a carico, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo, nonché i cessionari a titolo oneroso del TFR.
Perché rivolgersi ad un avvocato per accesso al Fondo di Garanzia INPS TFR?
Quali documenti vanno allegati alla domanda Fondo Garanzia INPS TFR?
Il vostro Studio Legale fornisce assistenza per accesso al Fondo di Garanzia INPS TFR?
Da oltre vent’anni mi occupo personalmente di seguire, consigliare ed assistere i dipendenti di società e datori di lavoro falliti o in stato di insolvenza in ogni fase per il recupero del credito portato a titolo di Trattamento Fine Rapporto TFR e delle ultime tre retribuzioni. Dalla raccolta dei documenti alla domanda telematica Fondo TFR. Solo così si possono evitare le insidiose “frasi di stile” e “copia incolla” dei professionisti low cost che spesso, nel tempo, possono costituire e costituiscono serie problematiche per l’accesso al Fondo di Garanzia INPS TFR. La documentazione richiesta dall’INPS per l’accesso al Fondo TFR è complessa e ogni caso merita la dovuta attenzione. E niente può essere lasciato al caso, sin dall’inizio.
Quali sono le attività dello Studio?
Nell’ambito di accesso al Fondo di Garanzia TFR, da oltre vent’anni ci occupiamo di:
– recupero crediti RFR e retribuzioni;
– pignoramenti
– pignoramenti immobiliari
– pignoramenti presso terzi
– ricorso per fallimento
– ricorso stato insolvenza
– ricorso ammissione al passivo
– istanza ammissione Fondo Garanzia INPS TFR
Per altre informazioni, contattaci. Ti daremo una risposta non appena possibile.
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